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I colori dell’autunno

I colori dell’autunno

Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani

tele e colori per dipingere la bellezza che vedo

Vincent van Gogh

Le notti si stanno facendo più buie, il tempo sta diventando più fresco, le calde giornate in spiaggia stanno diventando uno sbiadito ricordo. Ma questo non ci impedisce di trovare il meglio nell’autunno imminente, con i suoi colori e i suoi profumi.

Ci introduce, in questo piccola scoperta, Francesca Mannis, da sempre affascinata dagli spiriti, specie quelli più irruenti da domare a colpi di shaker e di mixing glass, parte del suo percorso di formazione professionale era già scritto e andava assecondato. Barlady a vent’anni, con un locale da avviare e una laurea in giurisprudenza arrivata poco dopo. Ma Francesca é anche molto più di questo: consulente, formatrice e gustorica, (storica del gusto alla ricerca degli scenari del gusto ancor più che della sua essenza stessa).
Ovviamente, con queste premesse, la sua proposta non poteva essere banale, e cosi si è ispirata, nientedimeno, che al padre della lingua italiana, Dante Alighgieri: “Quest’anno ricorre il 700° anniversario dalla sua morte (13 settembre 1321) ed ho pensato di dedicargli un cocktail che ne racchiudesse le caratteristiche con un colore tipico dell’autunno e che incarna ed è associato anche ai sentimenti che sfociano nella superbia, il vermiglio, che si ottiene miscelando il rosso porpora all’arancione. Ho abbinato pertanto il melograno e il mandarino, frutti tipici di questa stagione, al Kranebet Botanics, distillato di ginepro e botaniche dell’Altopiano di Asiago con le note aromatiche e frizzanti dello champagne Charles Mignon Brut Premium Reserve”

“Superbia” cocktail letterario di Francesca Mannis

3 cl Kranebet Botanics Rossi d’Asiago
3 cl spremuta fresca di mandarino
3 cl succo estratto fresco di melagrana
5 cl champagne Charles Mignon Brut Premium Reserve
Decorato con alloro e chicchi di melograno
Si prepara shakerando i primi 3 ingredienti, e dopo averli versati in coppetta, si completa con lo Champagne

Ippocrate, padre della Medicina, valutò il frutto di melograno nei suoi studi, elogiandone le virtù medicamentose, approfondite realmente solo dalla Scienza Ufficiale contemporanea. Nei paesi di origine, i frutti di melograno hanno acquisito un significato esoterico, quasi magico. Compaiono nei testi di molte culture dell’antichità, anche con riferimenti sacri. E il frutto del melograno lo ritroviamo nel cocktail che ci propone Roberto Pellegrini.

“Tintoretto” di Roberto Pellegrini & Eros Del Priore

10 cl. Prosecco
5 cl. Succo di melagrana fresco

Versare il succo di melagrana nel mixing-glass con il ghiaccio, aggiungere il vino Prosecco. Mescolare delicatamente e versare in un bicchiere flute freddo. Roberto é stato per anni tra i protagonisti più importanti della scena veneziana, ha esercitato infatti nei bar più importanti come il Florian, il Danieli ed il Gritti Palace. Da alcuni anni ha aperto un locale a Spinea (VE), il “tacco11”

In realtà il drink che oggi è diventato IBA è stato creato da Roberto Pellegrini ed Eros Del Priore a fine anni 80 al Florian: “usavamo solo melagrane italiane perché avevano i giusti colori e più dolcezza.
Era anche il drink “portafortuna” nella tradizione veneta avere in tavola cibo o frutto…”porta fortuna”.
L’inizio è stato un disastro perché non sapevo come spremerlo, all’epoca non esistevano macchine adatte, e la centrifuga ovviamente rovinava (scaldava) il prodotto.
Poi alla Fiera del Gelato di Longarone siamo riusciti a recuperare una spremi agrumi a pressione e grazie a questa macchina diventava facile preparare il succo fresco…parliamo di 32/34 anni fa il mondo del bar era “ leggermente “ diverso in metodi di ricerca e miscelazione dei cocktail.
Il primo spumante usato, per diversi anni, è stato il Grigio di Collavini.

Come il mare mescola e rimescolare le sue acque in un moto detto bullezzumme, Ambrogio Fazio “rimescola” l’aperol, oggi ingrediente re dell’aperitivo, per combinarlo con altri ingredienti per evidenziarne la sua versatilità e renderlo ancora più accattivante Con un tocco di “liguritudine” utilizzando la marmellata di chinotto, eccellenza spesso solo conosciuta nella versione della bibita sodata.

“Bullezzumme” di Ambrogio Fazio

5 cl Aperol
4 cl succo d’arancia fresco
1 barspoon marmellata di chinotto Besio
Riempire con ginger beer Scortese Bevande Futuriste
Guarnizione: scorze di arancia e amarene Fabbri
Ambrogio Fazio Capo barmam AIBES, barmanager Hotel San Michele Celle Ligure, Barman Ambassador Bevande Futuriste

L’autunno a Torino ha ancora oggi un fascino particolare, i suoi viali alberati, le colline circostanti, la vista delle Alpi. All’inizio del ‘900 doveva essere ancora più emozionante. Ed é in questo periodo che compare, tra fallimenti e rinascite, la storia di un amaro che mi ha ispirato.

“Equinox” di Luca Coslovich

3 cl Amaro mentha
3 cl Knob Creek Single Barrel Reserve Bourbon
1 cucchiaino di zucchero imbevuto di Malibu
Si prepara direttamente in un Old Fashion con ghiaccio, decorare con menta fresca e scorza di arancia

Una commistione di sapori diversi, che danno vita ad un mix “caloroso” da assaporare preferibilmente davanti ad un caminetto, quando la notte ed il giorno hanno la stessa durata, a segnalare che la stagione autunnale é cominciata. Ogni stagione ha qualcosa da regalarci, scopriamo l’autunno, sorseggiando un buon drink.

Sulla spiaggia abbandonata /
Conchiglie e crostacei /
Chi avrebbe mai pensato! Deplorare la perdita dell’estate /
Chi è andato da allora ..
(Brigitte Bardot, La madrague)

Articolo di Luca Coslovich 

fotografia: Luca Coslovich, Francesca Mammis,
Fazio Bullezzumme, Roberto Pellegrini

Archivi musei di Ernest Hemingway di Parigi,
Cuba e Key West

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