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Olio Roi, dal 1900, al servizio dell’Oliva Taggiasca

Olio Roi, dal 1900, al servizio dell’Oliva Taggiasca

di Maurizio Pelli editore
fotografia: Olio Roi

 

Olio Roi celebra i 120 anni di attività.

Paolo e Daria Boeri Roi, la quinta generazione, inizia il cammino verso il futuro volgendo costantemente lo sguardo al passato, consapevoli di quanto è stato creato e realizzato durate lo scorrere di 120 anni. Un orgoglioso viaggio nella memoria storica, acquisita dalla loro famiglia, convinto che necessita sempre più dare un contributo per rendere il mondo un luogo migliore.

La Roi da sempre ha creduto nel valore della tracciabilità della sua produzione.

Da sempre gli scarti della lavorazione delle olive vengono valorizzati; bruciando il nocciolo si produce bioenergia, con foglie e acqua si crea un ottimo emendante per i terreni.
Dal 1991 la Roi è certificata “Azienda Biologica”, la prima azienda “olivicola” certificata in Liguria.
Premiata “Miglior Uliveto” da “Unione Camere Liguri” dal 2007 al 2010.
Nel 2014 Roi ottiene la certificazione internazionale “Friend of the Earth” primo oleificio in Italia.
Dal 2017 collabora con “Elaisian” per monitorare gli uliveti dal satellite. L’agricoltura 4.0 per gestire l’irrigazione di precisione senza sprechi di acqua e la giusta quantità concimazione necessaria.
Roi durante questi 120 anni ha recuperato circa 14.000 alberi di ulivo abbandonati su circa 50 ettari, ridando nuova vita al paesaggio e ricostruendo centinaia di metri quadrati di muretti a secco (Riconosciuti patrimonio dell’Umanità dall’Unesco). La Roi ha stretto accordi per l’acquisto di olive a prezzi equi e concordati con più di 200 olivicoltori Liguri. Tutti i “Packaging” sono composti al 95% da materiali riciclabili.
Dal 2018 acquista esclusivamente energia ricavata da fonti rinnovabili.

La Roi da sempre ha creduto nel valore della tracciabilità della sua produzione.

Nel 1979 Franco Roi disegna, in collaborazione con un amico olandese la prima etichetta e inizia a confezionare l’olio in bottiglie, nel 1988 realizza la prima bottiglia numerata di “Roi Carte Noire”.
Nel 1997 Olio Roi è tra le prime aziende in Liguria a imbottigliare olio DOP “Riviera Ligure” e a tracciare tutta la filiera dell’olio con certificazione riconosciuta dal “Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali”. Nel 2001il Frantoio Roi viene insignito del “Honor Award “ da “Old Ways Preservation” a Boston U.S.A.
Nel 2003 Franco Roi presenta il “Cru Gaaci”, il primo olio extravergine di oliva certificato Cru al mondo, realizzato e premiato alla fiera “Anuga” in Germania come prodotto “top innovation”.
Nel 2009 nasce il “Cru Riva Gianca”, nel 2012 il “Cru Morgana” e nel 2016 il “Cru Golf Sanremo”.
Nel 2015 l’estro e l’inventiva di Paolo Roi crea la “Birra alle Foglie di Ulivo”, nel 2017 il “Gin alle Olive Taggiasche” e nel 2019 l’ “Olio alla Canabis”.

La Roi da sempre ha creduto nel valore dell’innovazione.

Nel 1898 Paie Pepin-u-Roi affitta un frantoio dal Comune di Badalucco e nel 1900 costruisce il suo frantoio, ora
divenuto “Museo Roi”.
Nel 1945 Bati Roi acquista una vecchia fabbrica di pasta e la trasforma inserendo un mulino da grano e un frantoio da olive. Questo locale oggi è il ristorante “Ca’ Mea”.
Nel 1960 Pippo Roi apre il primo frantoio elettrico della Valle Argentina con macina, pressa e separatore e nel 1970 costruisce il nuovo frantoio nella loro sede attuale, aggiungendo una pressa e dotandolo di un separatore a scarico automatico, il primo della “Valle Argentina” e il secondo in provincia di Imperia.
Nel 2019. Franco, Rossella, Paolo e Daria realizzano il primo “Frantoio 4.0 “ della provincia di Imperia.

La Roi da sempre ha creduto nel dover presentare i propri prodotti al Mondo

Nel 1985 Franco decide di affrontare il mondo e di promuove le prime vendite sul mercato internazionale.
In Germania, a Francoforte, viene fondata la “Roi Germania” in un vecchio bunker della seconda guerra mondiale. Nel 1993 Franco vola a New York e crea la “Roi USA inc.”
Sbarca il primo olio extravergine di oliva biologico in America, “Wine Spectator” dedica un’articolo al Frantoio Olio Roi. Nel 1997 Franco entra nel mondo digitale. Viene realizzato il sito web e la ecommerce: www.olioroi.com, uno tra i primi siti costruiti in Italia, premiato come “Miglior Sito Web” nel 2005. Franco apre il “Negozio Roi” a Jersey City U.S.A. nel 1999.
Nel 2004 inizia la collaborazione con “Eataly” di Oscar Farinetti, divenendo il responsabile per l’olio extravergine di oliva. Attualmente la Roi commercializza in più di 30 mercati nel mondo realizzando all’estero il 35% del suo fatturato.
L’intento di Olio Roi è quello di fare arrivare sulle tavole delle famiglie dei prodotti “buoni, puliti e giusti”.

La Roi da sempre crede nella diffusione della vera conoscenza della cultura dell’Olio Taggiasco.

Nel 1990 entra in famiglia Rossella, da sempre un apporto fondamentale per la crescita della Roi.
Nel 1991Franco Roi consegue il diploma di “Assaggiatore Ufficiale di Olio di Oliva” della O.N.A.O.O.
(Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio Di Oliva) e si iscrive al “Movimento Slow Food”.
Nel 2005 La Roi fu scelta come sede didattica dall’“Università di Scienze Gastronomiche dello Slow Food” e riconosciuta come “Fattoria Didattica” dalla Regione Liguria per la “Divulgazione della Cultura dell’Ulivo e dell’Olio Ligure”. Il Frantoio Roi iniziò a ospitare scolaresche, oggi, migliaia gli studenti lo hanno visitato.
Nel 2010 nasce il “Bistrot dell’Ulivo”, un grande evento culturale con “Illustri Ospiti” dove vengono premiati i giovani che ritornano a coltivare sulle montagne di ponente.
La famiglia Roi nel 2013 aprì l’Agriturismo “L’Adagio” a Badalucco con un “Centro Benessere” dedicato all’olio, classificato con i “5 Soli”.
Dopo un attento recupero del “Frantoio du Paie Pepin” del 1900, nel 2016 fu inaugurato il Museo Roi.
Nel 2018, anche Paolo Roi conseguì il diploma di Assaggiatore Ufficiale di Olio di Oliva.
Nel 2020 con il restauro dell’ex Asilo di Badalucco nasce “Asilo Roi” una scuola di cucina dedicata all’oliva Taggiasca.

Lo scorso ottobre prima di rientrare a Dubai, ho avuto il piacere di visitare il Frantoio Roi a Badalucco in compagnia del gastronomo Roberto Mostini. Dopo aver ascoltato il personaggio “Franco Boeri Roi” raccontare la sua storia e descrivere con viva passione i suoi prodotti decisi di intervistarlo.

Dopo questa affascinante storia imprenditoriale, ricca di esperienze e successi, lunga più di 120 anni con gli sguardi rivolti alle memorie e al passato storico, oggi di guarda al futuro.

La Roi decide che c’è ancora tanto da fare e traccia le linee del proprio futuro in 7 mosse.

1-Raddoppiare nei prossimi 10 anni il recupero di terreni abbandonati, arrivando a coltivare 30.000 alberi. Una rivalutazione ambientale che consentirà di catturare 2.000 tonnellate di CO2 pari alle emissioni medie annue di 5.000 automobili.
2 – Rendere Packaging ecologici realizzati totalmente con materiali riciclabili dall’attuale 95 al 100%.
3 – Eliminare tutti i motori a scoppio per il lavoro in campagna e nel loro parco macchine.
4 – Favorire l’impiego di corrieri che useranno motori non inquinanti per il trasporto dei loro prodotti.
5 – Continuare a investire nel benessere dei collaboratori e del posto di lavoro.
6 – Continuare ad amare e rispettare la nostra Madre Terra.
7 – Accrescere ulteriormente le relazioni umane volte all’armonia e al miglioramento attraverso le nostre attività culturali e didattiche.

120 anni di storia, quanto pesano sulle spalle di un “condottiero d’azienda”?

La storia della famiglia Roi inizia nel 1900 quando Giuseppe,”Pepin u Roi”, mio nonno costruisce il primo frantoio utilizzando il legno e le pietre della nostra valle. È l ’inizio di un lungo cammino che arriva ai giorni nostri, fino a Paolo, mio figlio, che ha investito tutto il suo tempo e la sua passione nel frantoio di famiglia. Da Giuseppe sono oramai passati più di 100 anni, durante i quali siamo cambiati, e cresciuti, mantenendo sempre uno stretto legame col nostro passato. Questo modo di essere ci ha portato oggi a lavorare con 45 Paesi in tutto il mondo.

La produzione olio di oliva Taggiasca, divisa tra piccoli frantoi della Valle Argentina, terra (quella ligure) da sempre ostile a unioni e collaborazioni tra produttori concorrenti, sarebbe sopravvissuta senza il contributo della tua famiglia?

Ovviamente non si può prescindere dalla famiglia. Tutta la nostra azienda è nata e continua a vivere con il supporto della mia famiglia.

Con quale criterio vengono scelte le zone di produzione e vengono selezionate le olive per la produzione della “Roi Carte Noir ’e dei “Cru”?

“Carte Noire” dal francese “Carta Nera”, è la nostra Regina delle D.O.P. con le sue 25.000 bottiglie di produzione. Prodotto esclusivamente da olive Taggiasche certificate D.O.P. e, quindi, totalmente tracciabili. Gli uliveti vanno dal2726 mare alla montagna e il risultato è un olio dolce, denso e cremoso. Per i Cru volevamo far gustare la differenza tra l ’olio ottenuto dalla stessa varietà di olive che crescono nella stessa valle ma ad altitudini diverse. Così sono nati il “Cru Gaaci”, a 600 metri sul livello del mare, il “Cru Morgana” a 250 metri in collina e il Riva Gianca, a 60 metri dal mare.

Ottima, saporita e leggera, con un piacevole e sottile retrogusto amaro, la birra “Montefollia” alle foglie di ulivo creata da Paolo Roi, che ho avuto il piacere di testare.
Quanto prima assaggerò anche il Gin!
Quale sarà il futuro di questi prodotti nel vostro “mondo dell ’olio”?

Si guarda sempre al futuro, ci piace osare e portare prodotti innovativi sul mercato nazionale e internazionale. Noi dell’olio Roi e Gabriele Genduso del premiato “Birrificio Nadir”, ci siamo associati per portare in tutta Italia le fresche “Birre di Sanremo”. Nata dall ’amicizia tra Paolo e Gabriele, la “Montefollia” è la prima birra al mondo con foglie d’ulivo. Fresca, “luppolata” e con l ’aggiunta di foglie di ulivo, antiossidanti e piacevoli. Un amaro che ricorda i tempi della scuola, quando per giocare si masticavano i fogli per realizzare i proiettili delle cerbottane. Un’unione tra eccellenze del ponente ligure. Il Gin Taggiasco arriva da un’intuizione di Paolo, professionista dell ’enogastronomia e cultore del “bon vivre” che ha creato il primo gin con olive Taggiasche 100% Italiano.

Da Badalucco – Imperia a Francoforte, New York, New Jersey e conseguentemente nel resto del mondo, il passo fu breve?

La famiglia Boeri produce olio dal 1900, ma Roi nasce come brand negli anni ottanta da una mia idea. Ero insoddisfatto della vendita all ’ingrosso di un pregiato prodotto come l ’olio extravergine di oliva Taggiasca, decisi di sostituire il nome della ditta “Boeri Giuseppe” – mio padre – con Roi, il soprannome della mia famiglia, con l ’intenzione di metterlo in bottiglia e venderlo al dettaglio. Il mercato di riferimento, più che l ’Italia, sono i Paesi esteri. Siamo nell ’epoca figlia del Sessantotto e alcune comunità hippie resistono nella magica Valle Argentina. Dall’Olanda e dalla Germania molti ragazzi si trasferirono nei dintorni di Badalucco alla ricerca della pace che la città non offriva. Avevo oramai deciso la nuova strategia aziendale per la mia idea di crescita, mancava solo l ’etichetta. Presi quindi il soprannome della famiglia, insieme a uno dei mei amici hippie, creammo la prima bottiglia e la prima etichetta, in quel momento con una visione più ampia creammo l’inizio di quella che a distanza di anni sarebbe diventata una piccola, ma rinomata azienda dell ’alta qualità italiana.

La Roi è un ’azienda di indiscusso successo, ha conseguito riconoscimenti e premi a livello nazionale e internazionale, sia per la qualità dei suoi prodotti che per le numerose iniziative socio culturali che ha costantemente promosso con grande impegno duranti gli anni.
Sarà la cultura o la tecnologia a preservare l ’olio di oliva Taggiasca nel prossimo futuro?

Ovviamente non si può prescindere l’uno dall’altro. Sono concetti complementari e ugualmente importanti. Oltre alla certificazione di prodotto biologico e alla denominazione DOP, Olio Roi si è guadagnato il titolo di “Friend of the Earth”. Questa definizione è attribuita dalla FAO al concetto di sostenibilità ambientale nell ’agricoltura e questa l ’idea base in cui crede fermamente Olio Roi, che sin dall’inizio della sua attività. Da sempre, Roi ha tentato di migliorare l ’efficienza energetica e di ottimizzare le risorse, orientandosi verso una crescente responsabilità sociale salvaguardando e tutelando l ’intero ecosistema.

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